Antonio Negri / Alma Venus
Posted by alfredo riponi su settembre 17, 2011
L’inno lucreziano all’Alma Venus non risuona più come un canto disperato nella notte nella quale trionfa la turbolenza cosmica di una tempesta di atomi che ripetono l’eternità cieca del mondo, non è una patetica cometa nell’immobilità dei cieli. Alma Venus è qui interamente creatrice e l’inno canta la creazione continua dell’eterno. La generazione è irriducibile: l’orrenda favola che considera corruzione e distruzione come suoi complementi necessari, è l’illusione di un mondo immobile, di un cosmo a somma zero, di un essere privato d’amore. L’essere, di contro, non potrà più tendere verso la morte, quando sia stato generato, e la generazione vale per l’eternità. Il nulla, la morte sono prima dell’amore, prima dell’esperienza di generazione dell’essere; poi l’essere si rigenera eterno nel comune.
[Antonio Negri, Kairòs, Alma Venus, Multitudo, manifestolibri 2006]
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