Ghérasim Luca – La Fine del mondo (Poesie 1942-1991) – Joker edizioni
a cura di Alfredo Riponi
Traduzione di Alfredo Riponi, Rita R. Florit, Giacomo Cerrai
anteprima (file pdf, 145 kb):
scheda editoriale:
http://www.edizionijoker.com/FinedelMondoGherasimLuca.html
su ibs:
http://www.ibs.it/gherasimluca/fine-del-mondo-poesie.html
“In quanto parola lanciata nello spazio, non sento il bisogno di decifrarla e di giustificarla, anche se posso gettare una luce sulla sua comparsa. Immagino e intuisco che se parlo di una poesia, l’impoverisco. Per me è solo il tentativo di pronunciare una parola, se si pronuncia una parola col proprio corpo, se la si pronuncia visceralmente, invece di pronunciarla soltanto a fior di labbra nella funzione che ha la parola, ovvero in una frase dove ha soltanto una funzione subalterna, perché lì serve a formulare un pensiero, un’idea. Ora, questa parola è levigata nella sua esistenza materiale e il passaggio da una sillaba all’altra apre dei labirinti; sono persuaso che se si pronuncia veramente una parola, si dice il mondo, si dice tutte le parole. Se si prova a fare allora corpo con la parola si fa corpo col mondo, si usa tutto il suo potere dirompente e la parola è una davvero una vibrazione solidificata; è, per definizione, in uno stato di schiavitù se è cristallizzata in un concetto. Ma se la si porta fuori dalla sua forma e dalla sua condizione di parola, la sua condizione limitata solo a ciò che è, la parola è come un essere, racchiusa infine nella condizione umana ed è ciò che è. (Ghérasim Luca, 1977).