http://www.empiria.com/libro.asp?id=259
Mostri tiepidi, Empiria, 2013 (edizione bilingue)
traduzione di Massimo Sannelli
Edizione originale: Monstres tièdes, Atelier de l’agneau éd., Saint-Quentin-de-Caplong, 2003
http://www.fabula.org/actualites/b-grean-mostri-tiepidi-monstres-tiedes_57803.php
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I poemi di Benoît Gréan sono di breve durata, sono sentenze, confessioni sotterranee, iscrizioni da decifrare con lentezza e coraggio. Descrizioni rapide, schegge satiriche, gridate sottovoce all’uscita dalla notte. Poemi del risveglio, come dice l’autore in una dichiarazione di poetica: “Non ho metodo, solo disciplina. Appartengo al mattino, all’alba precisamente. È là, nella freschezza del risveglio, che le parole s’impongono, si compongono. Non ci sono elenchi, né riserve…”. A un tempo riflessione sul linguaggio e su un mondo in decomposizione “déshabiller les morts / pour habiter les mots”, sul quale l’occhio del poeta sta in allerta e come sospeso, prima che gli altri sensi s’impongano al desiderio “puis l’océan / le ciel à déglutir”. La scrittura ha un segno netto, secco, non inclina verso la retorica o la morale, ma resta attaccata alla riga, al suo scavo.
Benoît Gréan ha pubblicato Mai (atelier de l’agneau, 2001), Monstres tièdes (atelier de l’agneau, 2003), corps et riens (atelier de l’agneau, 2006), 80 (cythère critique, 2009), PSB 24 (alidades, 2010), PSA 14 (hochroth, 2011), Extinctions / Auslöschungen (hochroth, 2012), Successions (alidades, 2013).
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Elle veut
ne veut pas que l’on sache
car ils ont d’elle opinion si parfaite
quelle déception
s’ils ne s’en doutent
pas même un peu
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Lei vuole
non vuole che si sappia
pensano tanto bene di lei
che delusione
se non se la sospettano
neanche un po’
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Il déménage
rassemble quelques caisses
se campe au faîte
attend que la nuit
soit épaisse et l’enserre
il s’imagine être partout
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Trasloca
ammucchia qualche cassa
si accampa in cima
attende che la notte
sia fitta e lo costringa
se immagina di essere ovunque
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Sans mot férir
ces jours que blesse
une abyssale éclaboussure
souvenirs d’avenir
passés au fil d’un rire
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Senza verbo ferire
questi giorni che ingiuria
uno schizzo abissale
memorie di futuro
passate a fil di risa
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Il rêve à poing levé
s’empêtre en des orages
d’aurore filandreuse
peut-être eût-il aimé
qu’on le réveillât brusquement
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Sogna a pugno alzato
si impania in tempeste
d’aurora filamentosa
avrebbe forse amato
un risveglio improvviso
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D’un coup nos dictionnaires
auront vieilli
nous ne porterons plus
même nom
d’innocents repentirs
durciront nos silences
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Di colpo i nostri dizionari
saranno invecchiati
non porteremo più
lo stesso nome
innocenti rimorsi
induriranno i nostri silenzi
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En quarantaine on démesure
la chambre du défunt
retraversée
silence torve
il reste tant d’enfance à satisfaire
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In quarantena si smisura
la camera del morto
riattraversata
silenzio torvo
rimane tanta infanzia da saziare