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cette fin du monde de poche s’exprimait tout entière dans la syllabe fragm (Michel Leiris)

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ghérasim luca sulla corda senza fine né principio | serge martin

Posted by alfredo riponi su agosto 19, 2016

fragmsite

G-Luca-UNER

In una lettera a Max Brod del 1921, Franz Kafka scriveva: «La disperazione che ne seguì fu la loro ispirazione. […] (questa disperazione non era qualcosa che la scrittura avrebbe potuto acquietare, era un nemico della vita e della scrittura; la scrittura non era all’occorrenza che una soluzione provvisoria, come per qualcuno che scrive il suo testamento giusto prima di andare a impiccarsi, un provvisorio che può ben durare tutta una vita) era una letteratura impossibile da ogni punto di vista, dunque una letteratura di gitani […], perché ci vuol pure qualcuno che cammini sulla corda». Bisognava cominciare convocando l’impossibile: questo «tutta una vita» nel e attraverso il «provvisorio» che Franz Kafka evocava, guardando tanto alla propria situazione quanto a quella dei numerosi scrittori ebraici che cominciarono a «scrivere in tedesco». Anche se fece la scelta del francese e non del tedesco come il suo amico Paul Celan, non possiamo…

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